Ad Automotoretrò la storia di ACI Global
Ad automotoretrò Parma oggi abbiamo raccontato le tappe più importanti dei primi 70 anni del Soccorso Stradale in Italia:
• l’atto costitutivo di ACI 116 nel 1954, a firma del Principe Filippo Caracciolo di Castagneto (all’epoca Presidente di ACI, lo stesso che volle la costituzione di una Compagnia di Assicurazioni – Sara)
• l’azionariato prevedeva una quota del 27,73% in capo a 15 Automobile Club Locali (Ascoli P., Avellino, Bologna, Catania, Cremona, Firenze, Gorizia, Milano, Modena, Parma, Pisa, Perugia, Reggio Calabria, Trento e Domodossola)
Abbiamo raccontato alcuni ricordi che hanno caratterizzato questo percorso:
• la prima rete composta da 251 officine attrezzate con carri-gru;
• l'avvio del numero unico 116, primo numero telefonico nazionale a tre cifre;
• l'evoluzione negli anni ’60 del veicolo-tipo del soccorso dal carro gru al carro pianale;
• l’iniziativa “ACI Soccorso Vacanze” del 1966,
• i soccorsi speciali nelle aree terremotate in vari momenti storici,
• i trasporti speciali come quello della "Papa Mobile" (“anche il Papa chiama il 116!”),
• il connubio sempre stretto con le forze dell’ordine e la protezione civile
• l’elisoccorso, negli anni ’80-’90 (dalle strade "volano verso i cieli") ecc...
Episodio curioso: nel settembre 2005, la riparazione dell’Eurostar Roma-Napoli, fermo nei pressi di Caserta per un guasto ai freni, venne messo nelle condizioni di proseguire per Napoli dall’intervento “fuori standard” di una officina ACI (il Sig. Puto dell’Officina di Carano).
Nel 2001, la fusione di ACI116 Soccorso Stradale ed ALA Service da cui nasce ACI Global SPA;
Nel 2018 la Scissione Societaria: ACI Global rimane come Società captive di ACI (In-House) per i Servizi ai SOCI e viene nel contempo creata la ACI Global Servizi Spa, focalizzata sui Servizi di Assistenza al Mercato.
Merita un cenno anche la straordinaria resilienza dimostrata dal sistema del Soccorso ACI in occasione dei periodi di Lockdown, per garantire l’assistenza ai (pochi) veicoli circolanti, prevalentemente pesanti, essenziali per la distribuzione di alimenti e beni di prima necessità; ed anche la notevole capacità organizzativa per consentire – ad esempio – agli operatori di contact center di lavorare da remoto per lunghi periodi.
Per finire abbiamo rivolto uno sguardo al futuro del soccorso, con la sperimentazione di servizi di assistenza “positiva”, grazie alla tecnologia dell’auto connessa.